Il Ministro Straordinario della Comunione Eucaristica
Il ministero straordinario per la distribuzione della Santa Comunione è un servizio, un incarico straordinario, ausiliario, non permanente, concesso in relazione a particolari vere necessità di situazioni, di tempi e di persone delle chiese locali.
Questo ministero straordinario, quindi, è suppletivo e integrativo degli altri ministeri istituiti, richiama il significativo di un servizio liturgico intimamente connesso con la carità e destinato soprattutto ai malati e alle assembIee numerose. Esso impegna laici o religiosi a una più stretta unità spirituale e pastorale con le comunità nelle quali svolgono il loro apostolato.
L’istruzione Immensae Caritatis, che segna la data di nascita del ministero, afferma che il ministro straordinario della Comunione è un fedele laico il quale, debitamente preparato, si deve distinguere per la vita cristiana, la fede e la condotta. Dovrà coltivare la pietà verso la Santissima Eucaristia, nonché essere testimone di Cristo per gli altri fedeli (ciò che viene definito come “vita eucaristica”), dispone inoltre che nessuno potrà essere nominato a questo incarico qualora la cosa potrebbe essere motivo di stupore per gli altri fedeli.
Il fedele scelto per questo servizio alla Chiesa, riceve un apposito mandato da parte dell’Ordinario del luogo di residenza con il quale ha facoltà di distribuire l’Eucaristia agli altri fedeli e di portarla ad infermi ed ammalati presso il loro domicilio. Il mandato conferito, ha una durata variabile a seconda dei casi, che va dai tre ai cinque anni, in ciò infatti si sostanzia la straordinarietà del ministero, che non è concesso a vita, ed è vincolato anche alla frequenza di appositi corsi volti ad approfondire le verità teologiche inerenti alla pietà eucaristica. Il mandato anzidetto è concesso dall’Ordinario diocesano sulla base delle concrete esigenze espresse dalle singole parrocchie ed il ministro è autorizzato a compiere questo servizio solamente nell’ambito territoriale della parrocchia d’appartenenza.
Portare la Comunione è un gesto di fede,
un gesto di solidarietà, e di amicizia.
Ricevere la Comunione è una festa,
è un conforto, è un aiuto.
La Comunione in casa, come la Messa in chiesa, è un incontro tra fratelli e amici, uniti dalla stessa fede. È un momento di preghiera in comunione con tutta la Chiesa.
Senza soggezione, semplicemente, si prega e si invita alla preghiera pensando alle parole che vengono dette.
Perché fare questo servizio?
Ci sentiamo chiamati a servire il Signore nei fratelli più deboli e fragili. E’ Cristo che nell’Eucaristia ci unisce a Sé e agli altri in un solo Corpo. Da qui parte il nostro “portarLo” agli altri.
Chiediamo al Signore la grazia di essere segno visibile del Suo amore verso i sofferenti di oggi, ricordando queste parole del Rito di Istituzione: “Poiché distribuirete agli altri l’Eucaristia, sappiate esercitare la carità fraterna, secondo il precetto del Signore, che nel dare in cibo ai discepoli il suo stesso corpo, disse loro: Questo è il mio comandamento, che vi amiate l’un l’altro, come io ho amato voi”.
I ministri straordinari dell’Eucaristia vengono riuniti dal parroco, 2 o 3 volte all’anno. In questi incontri si prega insieme, si fanno presenti le attenzioni necessarie per svolgere al meglio il servizio e si aggiorna l’elenco dei malati.
I Ministri Straordinari della nostra Parrocchia: